DOMANDA
Gentile Dott. Rea, sono un pensionato di 67 anni e nel 2005 sono stato sottoposto ad intervento di " asportazione marische, resezione trans-anale del retto, retto-rettostomia" Per un certo periodo sono stato relativamente bene, poi dal 2013 ho cominciato a soffrire di dolori post defecazione sempre più acuti nonostante varie cure. Nel giugno 2015 sono stato sottoposto ad intervento per ragade anale cronica con ascesso perianale intersfinterico ma il dolore, nonostante cure e ripetute visite, è aumentato fino a diventare insopportabile. Mi sono allora rivolto ad un centro di colonproctologia a Latina dove, dopo videoproctoscopia digitale, mi hanno diagnosticato una vasta ragade anale sanguinante, causa del dolore, oltre ad emorroidi e prolasso mucoso. Il proctologo mi ha consigliato di operarmi subito per eliminare la ragade causa del dolore e poi avremmo affrontato gli altri problemi. A settembre mi sono operato in modo quasi indolore e per i primi mesi sono stato sicuramente meglio, poi pian piano i dolori sono aumentati. Alle varie visite di controllo sono stato sottoposto ad altre due videoproctoscopie dalle quali secondo il medico risulta che la ragade è guarita e che il dolore è adesso procurato dalle emorroidi e dal pessimo stato delle mucose rovinate dai ripetuti interventi. Mi ha prescritto una cura perchè ritiene che un altro intervento potrebbe crearmi problemi di incontinenza. Dopo due mesi di cura non è successo assolutamente niente. Attualmente se non vado in bagno sto bene ma se vado in bagno subito avverto dolori post-defecazione che aumentano con la seconda defecazione che avviene quasi sempre nel giro di una o due ore e che persistono per 5 o 6 ore per poi scomparire. Mi può dare un consiglio su come dovrei agire considerato che sono tre anni che, oltre alla sofferenza fisica, non posso più condurre una vita normale e questo mi crea una grande angoscia. Le chiedo scusa e La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi Cordiali saluti Angelo Tretola P. S. soffro da sempre di colon irritabile.
RISPOSTA DEL MEDICO
La regione anale purtroppo è molto sensibile e delicata. Prima di tutto va ristabilita una corretta omeostasi con alimentazione, fermenti e agenti formanti massa. Poi andrebbe rifotografata la situazione con una nuova visita per decidere in che direzione spingere per un miglioramento della sintomatologia. Cordialità Roberto Rea