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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Emorroidi trombizzate: sintomi, cause e cura della trombosi emorroidaria

Le emorroidi trombizzate o trombosi emorroidaria è una complicanza abbastanza frequente della patologia emorroidaria. Partiamo dal presupposto che tutte le persone hanno le emorroidi, vale a dire dei cuscinetti venosi che si trovano nella parte finale dell'intestino, vale a dire nel retto, un tubo lungo circa 15 cm. Il retto termina con lo sfintere anale interno, sfintere anale esterno e canale anale. Le emorroidi si trovano all'interno del canale anale, servono a garantire la continenza, cioè ad impedire la perdita di gas e feci, ma sono molto utili anche durante l'attività di evacuazione. 


Il punto è che, per una svariata serie di ragioni (alimentazione sregolata, stile di vita sedentario, assunzione eccessiva di cibi fritti o piccanti, abuso di alcool, fumo, stress fisico, emotivo, familiarità), le emorroidi possono ammalarsi. La malattia porta le emorroidi a gonfiarsi e a fuoriuscire dal canale anale, facendo fatica a rientrarvi e a sgonfiarsi. Quando il sangue all'interno di questi cuscinetti venosi non riesce più a circolare si ferma e dà vita ad un coagulo che prende il nome di trombo. Andiamo, dunque, a descrivere nel dettaglio la trombosi emorroidaria.


Emorroidi trombizzate sintomi cause e cura della trombosi emorroidaria


Cosa s'intende per trombosi emorroidaria?


Prima di focalizzarsi sulle emorroidi trombizzate è utile fare un piccolo passo indietro e descrivere brevemente cosa s'intende per trombosi. La trombosi è un processo patologico che prevede la formazione di un coagulo di sangue all'interno di un vaso sanguigno. Questo coagulo, chiamato trombo, può ostruire parzialmente o completamente il flusso sanguigno nel vaso colpito. La trombosi può verificarsi in arterie o vene di diverse parti del corpo.


Le cause della trombosi possono essere molteplici:


  • Ipersensibilità al coagulo del sangue;
  • Lesioni ai vasi sanguigni;
  • Anomalie genetiche della coagulazione del sangue;
  • Immobilità prolungata;
  • Gravidanza;
  • Obesità;
  • Fumo.


La trombosi può essere un evento grave e potenzialmente pericoloso per la vita, specialmente quando si verifica nelle arterie che forniscono sangue al cuore, al cervello o ad altri organi vitali. Nei vasi venosi, la trombosi può portare a complicazioni come la tromboflebite superficiale o la tromboflebite profonda.


In presenza di emorroidi trombizzate viene a formarsi un coagulo ematico all'interno di un gavocciolo emorroidario. Ciò comporta la formazione di un nodulo duro, bluastro, tendenzialmente dolente e che, dunque, induce il paziente a rivolgersi al medico curante oppure direttamente allo specialista proctologo


Quali sono i sintomi della trombosi emorroidaria?


Nella maggior parte dei casi, i sintomi più comuni associati alle emorroidi sono sanguinamento, prolasso o dei fastidi. Quando compare un dolore da emorroidi è il segno di qualche complicanza in atto. La trombosi emorroidaria è una di queste.


Il trombo che viene a formarsi può assumere dimensioni differenti. Può coincidere, ad esempio, con una gocciolina ma può essere anche molto più grande (come un'oliva oppure una ciliegia). La trombosi emorroidaria causa dolori piuttosto consistenti, arrivando a compromettere il benessere e la qualità della vita del soggetto che ne è affetto.


Trombosi emorroidaria: quali sono le cause?


Le principali cause di trombosi emorroidaria possono essere le seguenti:


  • Trascorrere troppo tempo seduti;
  • Sollevare quantitativi di pesi eccessivi, anche durante attività fisica in palestra;
  • Stress del parto;
  • Sforzi eccessivi nel corso dei tentativi di movimento intestinale.


Come si curano le emorroidi trombizzate?


La cura per le emorroidi trombizzate può prevedere l'incisione del gavocciolo trombizzato, con l'utilizzo di una lieve sedazione locale. Potrebbe, inoltre, essere necessario effettuare una sorta di spremitura del coagulo al di fuori del gavocciolo. Questa procedura favorisce una guarigione veloce e restituisce una sensazione di sollievo immediato. Qualora non sia possibile ricorrere a questo trattamento, l'alternativa può prevede l'utilizzo ad alte dosi di farmaci antiemedigini, vale a dire:

  • Flavonoidi;
  • Pomate;
  • Cortisone.

L'utilizzo di questi farmaci è finalizzato a ridurre la portata dell'infiammazione. Molto, comunque, dipende dalle dimensioni del trombo. Se questo è piccolino, l'impiego di apposite creme, farmaci che favoriscono la dilatazione delle vene, antidolorifici e bagni con acqua calda potrebbe rivelarsi una buona soluzione. Qualora la causa principale di queste tensioni sia da ricercare nella stitichezza, allora può essere molto importante seguire una dieta che preveda l'assunzione di cibi ad alto contenuto di fibre, così da favorire i movimenti intestinali. Di conseguenza, tenderà a ridursi anche lo stress a ridosso delle emorroidi trombizzate.


Se, invece, il trombo è di dimensioni maggiori e il dolore ad esso associato è tutt'altro che lieve, la cura migliore e più efficace è l'incisione chirurgica. In sostanza, si procede con l'inserire un po' di pomata e di anestetico locale sul trombo. Tramite il bisturi viene effettuato un piccolo taglio sul trombo, così da schiacciare all'esterno tutto il sangue che si è coagulato. Fatto questo, lo specialista ricorrerà ad una garzina e si assicurerà che non vi sia più sanguinamento. Si tratta, in ogni caso, di un intervento veramente molto semplice, sicuro ma soprattutto altamente efficace.


Solo in situazioni più gravi potrebbe essere necessario il ricorso ad un intervento chirurgico maggiormente invasivo. Stiamo parlando della cosiddetta emorroidectomia completa, la procedura comporta non soltanto l'estrazione dei coaguli di sangue ma un intervento anche a livello delle vene danneggiate.

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